Oggi festeggiamo un momento davvero significativo per Coges: il pensionamento della nostra carissima Donatella, che dopo oltre 30 anni di dedizione e impegno straordinario ci saluta.
Donatella è stata una colonna portante dell’ufficio Documentazione Tecnica e del Post-Vendita, e il suo contributo è stato essenziale specialmente per lo sviluppo dei nostri manuali prodotto e per il modo in cui ha sempre saputo coordinare i nostri tecnici per aiutarli a trasmettere il nostro know-how attraverso manuali, cataloghi, schede tecniche e disegni.
La sua dedizione, la sua proattività e l’amore per il suo lavoro e per Coges hanno fatto la differenza, contagiando tutti i colleghi e spronandoli a dare sempre il meglio. Con la sua attenzione costante verso i colleghi per festeggiare ogni traguardo personale e professionale e per sostenere ciascuno anche in momenti dolorosi, ha reso la nostra Azienda un posto migliore dove lavorare e vivere. Abbiamo affrontato insieme numerose sfide e, grazie anche al suo instancabile impegno, le abbiamo superate con successo.
Grazie di cuore per tutto ciò che hai fatto e per tutto quello che sei stata per noi. Sarai sempre una parte speciale della nostra storia e ti porteremo nel cuore con affetto e stima. Non vediamo l’ora di sapere in quali avventure ti imbarcherai! Per questo abbiamo colto l’occasione per rivolgerle alcune domande:
Ciao Donatella, prima di tutto congratulazioni per gli oltre 30 anni di lavoro alla Coges e per il tuo imminente pensionamento! Qual è il momento più memorabile che ricordi della tua carriera in questa azienda?
A dire la verità ce ne sono tanti e tra questi vorrei citare: il passaggio al nuovo capannone di Schio nel 2001, le gite al Garda e a Venezia, le fiere, le feste di Natale con il Babbo Natale e le famiglie dei dipendenti, la tradizionale lotteria di beneficenza a Pasqua dell’anno in cui ho vinto l’uovo gigante, la torta a forma di gettoniera in occasione della chiusura del progetto di Unica, le cene con i colleghi a malga Ronchetta, ma anche la bella festa per l’inaugurazione dello stabilimento di Caldogno lo scorso anno…
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato e superato durante il tuo lavoro?
Io ho iniziato a lavorare a 14 anni e da allora ho sempre lavorato e studiato perché sentivo che mi mancava l’istruzione e la cultura che avevano gli altri. In Coges mi sono trovata a lavorare con laureati e diplomati: dovevo essere all’altezza del mio compito e garantire competenza, qualità, serietà e precisione per poter valorizzare al meglio il mio lavoro e quello degli altri. Sentirmi pronta e disponibile a lavorare in modo indipendente ma anche in squadra: in sintesi, dare il meglio di me stessa con i mezzi a mia disposizione. Questo è stato da sempre il valore che mi ha accompagnato negli anni ed il mio obiettivo in azienda.
Cosa ti mancherà di più del tuo lavoro e dei tuoi colleghi?
Mi mancheranno tantissime cose: dal salutare i miei colleghi al mattino, ricevere e ricambiare i sorrisi delle persone che incontro, entrare in ufficio e trovare un ambiente accogliente, dei colleghi bendisposti ad affrontare una nuova giornata assieme, il lavoro di squadra, l’appartenenza, le cose della vita che abbiamo condiviso, i rompicapo che abbiamo risolto, le vittorie vissute assieme per qualche progetto di successo, l’affetto che ho ricevuto da tanti colleghi, l’amicizia che negli anni si è creata, l’aiuto reciproco e la collaborazione che ho ricevuto da tantissime persone, i momenti felici che abbiamo condiviso con le nascite, i matrimoni, i compleanni, i pensionamenti, la pausa caffè del mattino (dove ci si aggiorna sui fatti della vita e spesso si ride e si scherza assieme), la pausa pranzo (un momento speciale da vivere assieme).
Quale consiglio daresti ai nuovi arrivati nell’azienda?
Consiglio loro di respirare intensamente il clima che c’è in questa azienda, la marcia in più data dalle persone che ci lavorano e non dalle cose, ma dalla gentilezza, dalla collaborazione, dalla disponibilità a venire incontro alle diverse esigenze, alla pazienza, all’aiuto reciproco, spontaneo e sincero che ho riscontrato molte volte da parte dei colleghi. Respirare il clima di serenità, leggerezza, energia e spirito di squadra presente ogni giorno. Sono tutte situazioni molto belle da leggere nei libri o da immaginare, che io ho avuto anche la fortuna di incontrare e di vivere nella mia vita professionale. Sicuramente un modo di lavorare che ha fatto la differenza e che non è scontato trovare.
Come immagini il prossimo capitolo della tua vita, ora che stai andando in pensione?
Da 10 anni mi occupo di educazione visiva, prima di tutto per interesse personale ho studiato ed approfondito ogni cosa che mi è capitata a tiro sull’argomento, ho partecipato a tanti corsi e seminari ed infine ho deciso di frequentare la scuola per educatori visivi per avere il meglio delle conoscenze in questo campo. Alla fine, dopo che mi sono diplomata nel 2022, questo interesse si è trasformato in un’attività che mi sorprende ogni giorno e mi gratifica tanto. Quindi come vedo il mio futuro? Un’occasione di studio e di lavoro, come ho fatto da sempre, solo che questa volta sarà in un ambito diverso. So già che cercherò costantemente la qualità del servizio che offro, ma anche della mia formazione e sarà una continua ricerca e sperimentazione sia per me stessa che per coloro che lavoreranno con me.